Intervista ad Emilia Sina
Emilia Sina, che bilancio può tracciare della Festa dello Statuto Lombardo Autonomista e Federalista in Svizzera?
Il bilancio è stato positivo: finalmente si è potuto organizzare con, i quattro circoli Camuni in Svizzera, con i Valtellinesi e in collaborazione con i Mantovani nel Mondo,l’Associazione “Gente Camuna ” di Breno la Festa dello Statuto Lombardo Autonomista e Federalista in Svizzera.Certo non siamo riusciti a portare tutto l’Associazionismo, ma occorre pensare che era la prima volta dopo anni che le organizzazioni lombarde si auto-organizzavano e si autofinanziavano un evento. Inoltre esse,si sono fatte promotrici della partecipazione di diversi Comuni lombardi con i loro sindaci, a dimostrazione del forte legame che ancora oggi viene mantenuto con i propri territori di origine. Inoltre sia il Consolato italiano che il Comites di Zurigo era presente al massimo livello.,assieme a molti ospiti,come il Presidente degli Abruzzesi a Zurigo e delle Associazioni siciliane e calabresi in Lombardia. Mi ha fatto piacere avere presenti anche tutti gli amici del mio Circolo ACLI e i rappresentanti dell’Intercantonale delle ACLI. Ritengo che la Regione Lombardia che ci ha onorato con il suo appoggio istituzionale, abbia avuto la dimostrazione di quanto sia vitale la nostra comunità. Ringrazio il Delegato regionale agli Affari Europei Claudio Morpurgo e il Vice Presidente del Consiglio Regionale Enzo Lucchini per le parole espresse a sostegno della manifestazione. Mi auguro che la Festa dello Statuto Lombardo,abbia un proseguo anche negli anni a venire,anche per esaltare l’applicazione della nostra “Costituzione regionale”. Sarebbe bello se l’anno prossimo,assieme alla festa dello Statuto si facesse una riunione in Svizzera della Consulta dell’emigrazione lombarda,aperta alle nostre organizzazioni, per discutere della futura nuova Legge sui Lombardi.
Si aspettava una presenza di pubblico così consistente? Che significato attribuisce a tanta partecipazione?
Si mi aspettavo una presenza di pubblico così consistente perché il lavoro organizzativo è stato molto ma molto curato e seguito. Bisognava far capire ai nostri corregionali che era importante per la nostra emigrazione essere presenti al convegno per dimostrare che i lombardi all’estero sono ancora numerosi, anche se non è più l’emigrazione del dopo guerra, che i tempi cambiano e che una forte partecipazione voleva dimostrare che il legame alla Lombardia era molto sentito fra la nostra gente. Ciò nonostante mi ha colpito moltissimo la forte partecipazione popolare sia in Svizzera che dall’Italia man mano che si andava avanti nell’organizzazione,al punto che abbiamo dovuto chiudere le iscrizioni alla cena e all’arrivo di altri ex-emigranti dall’Italia. Abbiamo avuto un impegno logistico ed organizzativo notevolissimo ma tutti coloro che erano impegnati,hanno dato il massimo con grande affiatamento e senza campanilismi. Mi ha fatto piacere il comune impegno dei Mantovani nel Mondo con il suo Presidente Daniele Marconcini e di Gente Camuna con il Presidente Nino Stivala che dalla Lombardia ci hanno così fortemente sostenuto.
Durante la cerimonia, ha ricevuto vari riconoscimenti. Quali sono i sentimenti che ha provato la sera del 18 aprile sul palco?
Mi sono sentita veramente orgogliosa delle mie origini Lombarde e di essere una figlia di emigranti lombardi che si sono distinti per il loro impegno ,manifestando sempre un grande rispetto verso il Paese che li ha ospitati, offrendo loro lavoro. rispetto che hanno insegnato anche a me e ai miei fratelli. E poi la Svizzera è la mia seconda Patria ,avendo sposato un cittadino svizzero. Sono felice che i miei figli, Jean-Pierre e Christina amino la Lombardia,quasi quanto me.Ero veramente commossa anche della partecipazione di tanta gente di Zone (Brescia),il mio paese di origine,che mi hanno onorato con la loro partecipazione.Ho dedicato il riconoscimento ricevuto dal Presidente dell Repubblica Giorgio Napolitano a mio padre recentemente scomparso e a mio fratello,morto a 16 anni tanti anni fa,tutti e due sempre nel mio cuore.
Come ci può descrivere il fenomeno dell’associazionismo lombardo a Zurigo?
È un fenomeno che va seguito anche per non perdere quel patrimonio dell’emigrazione,delle risorse umane che si sono adoperate per far conoscere le nostre origini lombarde e che hanno contribuito con il loro lavoro a rendere la Svizzera grande, ancora oggi gli Svizzeri quando si parla di Lombardi hanno un grande rispetto nei nostri confronti, siamo noti come grandi lavoratori ma soprattutto rispettosi ed onesti.
E nel resto della Svizzera?
Le altre realtà della Svizzera sono sicuramente diverse dalle realtà di lingua tedesca, penso però che una cosa sola ci accomuna, chi si occupa di Associazionismo a livello di puro volontariato lo fa con grande spirito idealista.
Quali sono i progetti nel futuro dell’associazionismo lombardo che lei rappresenta?
Continuare in quello che ho fatto e intensificare i rapporti con le realtà elvetiche per un bene comune,cercando di mantenere le nostre origini e tradizioni Lombarde,trasmettendole anche hai nostri giovani , per far si che questo grande patrimonio di risorse umane non venga dimenticato perché oltre ad aver contribuito all’economia svizzera ha ricostruito quella Italia devastata dalla guerra con sacrificio e in silenzio. Mi auguro che la Lombardia accolga l’invito di intensificare i rapporti con la Svizzera (e in particolare con Zurigo) venuto da tutti i rappresentanti istituzionali,presenti all’evento. Ricordo che la Lombardia ha un grande appuntamento quale è l’Expò 2015 ,di cui la Svizzera può essere un partner privilegiato. Sarebbe la prosecuzione ideale e naturale di un cammino iniziato con l’Expò di Milano nel 1906 che celebrava l’apertura del traforo del Sempione tra Lombardia e Svizzera e della nascita di quel modello sociale e industriale lombardo di cui oggi siamo tanto orgogliosi.
Emilia Sina
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