Associazione Mantovani nel mondo

Pensieri, parole e lettere per il Natale …

Innanzi tutto, gli AUGURI  a tutti! A gli italiani,  indistindamente siano qui dietro l’angolo o in capo al mondo.  Poi alcuni “pensierini ” legati alle feste che ci sono arrivati, non le solite frasi fatte e di routine ma pensieri e parole con la “P” maiuscola che dovrebbero far riflettere o almeno soffermarci un attimo ed inviare anche solo con il cuore un saluto ed un abbraccio a tutti coloro per i più svariati motivi è lontano dai suoi cari e dalle proprie radicie  . A nome dell’Associazione un saluto e un augurio di serenità a Voi tutti   Pietro Liberati

Da Marta Carrer
Caro Babbo Natale …

Neanche  quest’anno  ho  comprato  il  pino, un po’ per etica verde, un po’ perchè,  con il caldo, soffrirebbe parecchio. Ho addobbato di fiocchi rossi e  lucette colorate il Ficus della mia terrazza, almeno anche mio figlio ha il suo alberello di Natale, seppur sui generis. Buenos  Aires  profuma a primavera. Quest’anno si presenta capricciosa, ritmata da una nevrotica  danza di  sole  e pioggia, quasi londinese.  Sotto questo cielo  si addobbano alberi bianchi che rievocano la neve, si decorano finte slitte, e Babbi Natale accaldati, si richiamano simboli e tradizioni  di  terre  lontane, fredde, innevate…
Da  quando  vivo  in Argentina il Natale non è più Natale. Non è quello dei miei  ricordi  di  bambina: il freddo, se fortunati la neve, le case con il camino acceso, i cibi dell’inverno, insomma,  una   certa sensazione… E si,  da europea mi devo abituare a vivere all’ingiù !  E questo, a volte, mi  provoca un certo mal di testa.  Dopo trent’anni di compleanni al freddo, in pieno gennaio,  adesso lo festeggio in maniche corte e magari al mare.  Prima desideravo il caldo, ora rimpiango un po’ il freddo. Qualcosa del genere accade all’approssimarsi di queste feste. Forse è la solita storia  dell’emigrante  “brontolone”  che rimpiange e critica.  Prima decide di andarsene e, una volta fuori, se la passa brontolando.

A volte mi resta difficile togliermi di dosso il peso della mia scelta. Queste feste mi rendono malinconica, mi piacerebbe avere vicina la mia famiglia, i miei  genitori, mio fratello, le amicizie di sempre.  Invece sono dall’altra parte  del  mondo, con  una  nuova  famiglia, con un figlio al quale devo trasmettere tutta l’allegria che certe feste si meritano!
Uffa…che difficile.
A  questo  punto  ti chiedo di regalare a me e a tutte le persone nel mondo che vivono queste  feste  “a  metà”,  di trascorrere  giorni  sereni, in compagnia di gente amata con l’allegria nel cuore.  Dal Profondo Sud,  Buon Natale e Felice Anno Nuovo.


Da Patrizia Marcheselli

In questo periodo, particolare, noi tutti/e, italiani nel mondo torniamo a casa per la Vigilia.

Sessanta milioni di cuori prendono il volo: attraversano oceani, montagne, cieli e mari e città,
senza passaporto torniamo a casa.
Entriamo in cucina di soppiatto a sbirciare, apriamo i vostri regali, abbracciamo tutti e tutte, andiamo al cimitero e in osteria, beviamo caffè e brindiamo col rosso, bestemmiamo…non tutti, solo alcuni… altri escono e spaccano la legna in cortile,fischiamo, altri vanno in chiesa, altri in piazza…cerchiamo volti, domandiamo, ci lamentiamo… come voi del resto, ridiamo come dei baritoni e quando le lacrime scendono formano laghi di fotografie che ordiniamo, guardiamo anche il telegiornale e salutiamo sempre porgendo la mano.

Siamo 60 milioni di cuori incastonati in 120 milioni di braccia, braccia che hanno fatto il mondo.
Torniamo tutti a casa per Natale. Il Capodanno è un’altra cosa.
Da qui vi ricordiamo e vi auguriamo un Buon Natale e Felice Anno Nuovo, perchè siamo anche un po`formali.
Ricordateci perchè altrimenti nessun italiano è italiano e l’Italia scompare.

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