QUOUSQUE TANDEM, Marsillius, ABUTERE PATIENTIA NOSTRA?
Riportiamo l’inizio dell’articolo (che potete leggere integralmente qui) pubblicato su Oriundi di febbraio e firmato da Vezio Nardini pubblicato a San Paolo , riguardante le denuncie fatte dallo stesso Nardini sulle presunte irregolarità commesse dal Consolato di San Paolo nelle pratiche relative alla concessione della cittadinanza italiana.
Egregio Min. Franco Frattini,
Ci rincresce dover riprendere il tema del trattamento dato alle richieste di riconoscimento della cittadinanza italiana nel Consolato di San Paolo. Dopo tutto il baccano che c’è stato ci si aspettava che una commissione del MAE o della Procura investigasse i fatti denunciati. Tanto che ci aspettavamo che la querela annunciata dal nostro Console si avverasse, di fatto, per poter finalmente mettere molte cose in chiaro.
Questa sua nuova risposta è tanto assurda nella sua argomentazione che ci verrebbe da ridere se non si trattasse di argomenti molto seri e preoccupanti, che potrebbero mandare in galera diverse persone. Una risposta che vorrebbe nascondere il sole con un colabrodo, oppure “com uma peneira” come si dice qui. Si direbbe appena una risposta “protocollare”, “para inglês ver” come si dice tra noi, solo per accontentare qualche superiore che l’ha speronato a muoversi.
Una risposta impudente ed irrispettosa dell’intelligenza dei cittadini. Infatti, sembra che pensi di avere a che fare con bambini tonti che possono accettare qualunque spiegazione, per più incoerente che sia. Per questo abbiamo trovato adatta, a pennello, la citazione di Cicerone per rispondergli in una sola frase:
“QUOUSQUE TANDEM, Marsillius, ABUTERE PATIENTIA NOSTRA?” (*)
Sono patetiche le sue accuse secondo le quali noi non abbiamo presentato prove:
a – Nel primo articolo, abbiamo dato Cognomi, nella speranza che il Consolato li verificasse. Ci ha risposto che non avevamo fornito prove concrete;
b – Nel secondo articolo abbiamo dato Nomi e Cognomi di sospetti di appartenere alle tante migliaia di cittadinanze che sono state concesse senza nemmeno essere state mai iscritte nelle liste di attesa. Adesso cambia atteggiamento, e vuole preservare i nominativi? Qualora ci dimostri (con prove e non con appena parole vane) che il sospetto non ha fondamento, saremo pronti ad annunciarlo sonoramente.
Ebbene, spetta al Console dare le prove, nome per nome, una per una, della veridicità di quello che dice, spetta a lui provare in modo concreto che tutto si è svolto nella “normalità e nella correttezza” come afferma. Ormai a lui non è rimasta alcuna credibilità in quel che dice, in quel che ha il coraggio di firmare, come se la sua firma contasse più dei fatti. Da quando lui ha dichiarato che la cittadinanza di Luana Piovani era “normale”, lui si è infangato sempre più, si è inabissato in un pantano di falsità, di mezze risposte, o risposta alcuna sui fatti da noi denunciati.
Così rimane ridicola la sua insistenza di dichiararci “faziosi e tendenziosi nelle informazioni che diamo”, l’unico e insistente argomento che usa come ultima salvezza, non avendo argomenti validi per smentire le nostre denunce. Lui insiste in accusarci per non aver notato una lista di “Dante Causa”, “di persone che non conoscevano il nome del Dante Causa”, secondo la sua stessa definizione, lista che a nostro parere è assurda in sè stessa, ed è solo per questo che l’abbiamo trascurata (come d’altra parte abbiamo già spiegato a novembre scorso).
Lui fa finta di non aver letto quello che abbiamo scritto nel nostro articolo di novembre, nel quale ammettiamo quel nostro disguido con quei Dante Causa, ma dove si riafferma che al dubbio iniziale, l’origine di tutto, lui non ha saputo dare una risposta credibile: “A chi sono state concesse le decine di migliaia di cittadinanze mentre la lista di attesa era rigorosamente ferma?” La risposta che ci ha dato, lo abbiamo dichiarato e spiegato, e lui si scansa di parlarne adesso, è contraria ai fatti, documentati, presenti nella documentazione consegnata all’Ambasciata ed al MAE, da lui stesso come console responsabile (sic) del nostro Consolato”. E su questo lui semplicemente tace completamente.
Faziosi e tendenziosi noi? Ma quando mai?
Quando abbiamo detto che la lista di attesa era stata gonfiata con 39%, con richieste di chi non ne aveva diritto? Le sue stesse parole ce l’hanno confermato, indirettamente lui lo ha ammesso… Quando abbiamo detto che decina di migliaia di cittadinanze sono state date senza rispettare la fila di iscrizione? Basta leggere perbene il nostro articolo di novembre… non si può far finta di non averlo visto…
Quando abbiamo detto che le cittadinanze erano vendute per migliaia di Euro? Prima Vivaldo Pagni chiede di investigare la vendita di cittadinanze per alcune migliaia di dollari (sembra che Pagni ancora ragiona a base di dollari, non s’è ancora abituato all’Euro… la moneta ufficiale per questi affari…). Noi otteniamo il prezzo di 10 mila Euro. Il giornalista della “Folha de São Paulo” ottiene 12 mila Euro e adesso, se ancora ci fossero dubbi, è la Procura di Belluno che mette in carcere un brasiliano che vendeva cittadinanze per prezzi da 10 a 15 mila Euro… Se qualcuno (come noi) non ci credeva a valori così alti, è ora di ripensarci sopra…
Faziosi e tenenziosi noi? Ma parliamo serio, non scherziamo… Come si può pretendere impostare una difesa su quel bislacco parere del Comites sul nostro giornale, parere che l’On. Fabio Porta non è riuscito a spiegare, non è riuscito a giustificare nella sua patetica “risposta”?… Altro che faziosi e tendenziosi noi. E l’appoggio, il sostegno, la simpatia che stiamo riscuotendo da persone comuni della comunità lo dimostra. Persone private che non hanno cariche, che non si aspettano di essere invitate nei ricevimenti ufficiali del Consolato e delle rappresentanze ufficiali, che non devono favori a nessuno…
Chiediamo a Lei e a Roma provvedimenti concreti. Si rischia che gli ingenti stanziamenti per le Task Force messe in moto l’anno scorso diventino innocui e vani senza una ripulitura completa nei nostri Consolati. Non basterà la sostituzione di questo Console. Stanno sorgendo irregolarità da tutte le parti, come se avessimo sollevato il coperchio di Pandora…
Vezio Nardini
San Paolo – Brasile