I Referendum del 12 e 13 giugno
Manca poco alla celebrazione, il 12 e 13 giugno, della consultazione referendaria di cui gli italiani non sanno nulla. Non sanno neanche quanti sono i referendum. In questo regime di disinformazione generale, si gioca una battaglia difficile prima di tutto con il quorum: senza il cinquanta per cento più uno dei votanti i referendum sarebbero comunque invalidati. Ritengo utile fornire allora il testuale dei quesiti: sono quattro e anche questa informazione non è arrivata chiaramente agli italiani all’estero. Quattro referendum su tre argomenti: legittimo impedimento, energia nucleare, acqua pubblica. Doppio il quesito sul decreto Ronchi, quello che riguarda l’acqua appunto.
Ecco i quesiti nel dettaglio testuale Ricordo a tutti che si tratta di referendum abrogativi dunque, come criterio generale, chi vota sì vota per l’abrogazione delle norme di legge, chi vota no vota per il loro mantenimento.
1. LEGITTIMO IMPEDIMENTO
“Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonchè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante “disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?”.
CHI VOTA SI’ CANCELLA LE NORME RESIDUE CHE IMPEDISCONO “LEGITTIMAMENTE” AL PREMIER DI PRESENTARSI IN UNA UDIENZA PROCESSUALE.
CHI VOTA NO MANTIENE IN VIGORE TALI NORME
2. NUCLEARE
“Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitivit , la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?”.
CHI VOTA SI’ DI FATTO CANCELLA L’IPOTESI DEL RICORSO AL NUCLEARE IN ITALIA.
CHI VOTA NO MANTIENE LA POSSIBILITA’ DI UTILIZZARE IL NUCLEARE IN ITALIA
3. ACQUA PUBBLICA 1
“Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, a stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come odificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese,nonché in materia di energia” e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunit europea” convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”.
CHI VOTA SI’ CANCELLA LE NORME CHE APRONO AI PRIVATI LA GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE.
CHI VOTA NO RITIENE CHE IL SERVIZIO PUBBLICO NON DEBBA ESSERE NECESSARIAMENTE SVOLTO SOLO DA SOGGETTI DI DIRITTO PUBBLICO, MA ANCHE DA SOGGETTI DI DIRITTO PRIVATO.
4. ACQUA PUBBLICA 2
“Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?”.
CHI VOTA SI’ IMPONE LA CALMIERAZIONE DEL PREZZO DELL’ACQUA.
CHI VOTA NO , E’ CONTRARIO AL SISTEMA DEI PREZZI CALMIERATI IN UN LIBERO MERCATO
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Qualunque sia il Vostro pensiero vi invitiamo a partecipare al voto
Vi ricordiamo che la Repubblica è nata grazie a un referendum popolare e parteciparvi oltre che un diritto è anche un dovere
P.L.
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