Associazione Mantovani nel mondo

I Gioppini di Bergamo al 20 anniversario del circolo “Neuchàtel” in Svizzera

gioppini-svizzera2011Ventesimo anniversario del circolo “Neuchàtel” presieduto dal cav. Valeria Generoso alla presenza di autorità  cantonali elvetiche e dalle rappresentanze Italiane. I Gioppini di Bergamo sono stati chiamati a rappresentare la città e la sua provincia in occasione della simpatica celebrazione.La festa ebbe inizio in tarda mattinata con l’ arrivo del celeberrimo gruppo internazionale dell’ arte popolare bergamasca presso la Citè Universitaire accolto dal past-president Giuseppe Medolago e da altri membri del direttivo del circolo.

Dopo uno squisito e abbondante pranzo a base di specialità locali ed aver indossato l’abito tradizionale,  iniziò la rumorosa sfilata con tamburi, chitarre, fisarmoniche trombe di latta,  attraverso le vie principali facendo esibizioni in tutte le piazze nel gioiellino della franco-svizzera, accompagnati dal pubblico entusiasta , incredulo e felicemente sorpreso dai colori e dalla frizzante euforia dell’ ensemble che danzando alcuni dei loro balli hanno poi coinvolto in Place des Halles il pubblico nel “bal mesciat” che ha apprezzato e partecipato con entusiasmo.

Guidato dalla fisarmonica di Fabrizio Cattaneo, il corteo si spostò poi nei meravigliosi giardini della Esplanade du Mont-Blanc, aprendosi hai loro occhi uno scenario stupefacente tra il lago luccicante e la ridente collina, percorrendo il lungo lago fra colori e profumi si accinsero attraverso la zona portuale fino alla Place du 12 Septembre dove vennero accolti da  famiglie con bambini che li accompagnarono fino alla conclusione della sfilata fra canti e balli.

Con la solita puntualità svizzera ebbero poi inizio le celebrazioni dell’anniversario nella sala addobbata per l’occasione con gli interventi delle autorità fra cui: il presidente della Provincia di Bergamo Ettore Pirovano, dal Presidente del circolo Valeria Generoso, dal Sindaco di Alzano Lombardo Roberto Anelli, don Pietro Natali ora parroco di Castelli Calepio e co-fondatore del circolo che per 16 anni fu missionario alla Missione Cattolica Italiana,  Madame Ory Giselle Presidente del consiglio di Stato del cantone di Neuchatèl che ha elogiato l’ impegno dei bergamaschi della comunità, Catherine Loetscher   presidentessa consiglio generale del cantone vede nella forza di coesione dei Bergamaschi un esempio per tutte le altre comunità di immigrati presenti nella comunità eelevetica , il presidente dell’ ente Santo Locatelli ha ripercorso questi vent’anni di attività e ricordi esprimendo note di cordoglio per i soci scomparsi,  il vicepresidente dell’ente Carlo Personeni ha ricordato i numeri che mettono in risalto l’efficacia dell’attività associativa dei bergamaschi nel mondo con oltre cinquantamila soci suddivisi in trentatre circoli e venti delegazioni presenti in tutti i continenti.

Hanno contribuito inoltre Don Gianfranco Falgari, missionario d’Yverdon Les Bains, Don Flavio Gritti della Missione cattolica di la Chaux-de-Fonds, il Presidente del Circolo di Aarau Pescali Zaccaria , Onorevole Franco Narducci , Senatore Claudio Micheloni, Thomas Facchinetti,  il Presidente del PS Baptiste Hurni , Vice Presidente de la ville de Aarau Carlo Mettauer, Il Direttore della Santé et des Affaire sociales della città di Neuchâtel, Monsieur Daniel Perdrizat.

Concluse gli interventi il direttore dell’Ente Bergamaschi nel Mondo Massimo Fabretti complimentandosi con tutti gli amici e soci per l’ottimo lavoro svolto fin ora e spronando in particolare Valeria Genereso a proseguire  nel suo incarico elogiando le sue capacità. Lo spettacolo tanto atteso ebbe inizio con una danza intitolata “Mazurca Grazia” chiamata cosi proprio per la grazia dei suoi movimenti si proseguì con “Rosina” canto e ballo che presenta la parodia della gelosia in chiave umoristica. Poi  con un canto intitolato “Fantasia popolare Italiana” dedicato ai centocinquant’anni dell’unità d’Italia , un puot-purrie di canzoni delle regioni Italiane.”Pierì” canto e ballo raccontò di un pastore “bergamì” e la sua amata in dolce attesa, criticata dai paesani seguito dal tipico ballo delle ombrelle.” Ol Tone” canto e ballo tratto da una festa dagli amici a due sposi maturi.  Anche l’esordio pseudo-teatrale nello schetch di Roxy e Ivan nei panni di ”Margì e Giupì” che spiegarono in dialetto bergamasco le peculiarità  di Gioppino e Margì in tono umoristico, applauditi con entusiasmo dal pubblico. Lo spettacolo entra nel vivo con ” le Api vive ” canto e ballo creati dal compianto Tito Oprandi con il racconto di contadini che al calar della notte andavano alla ricerca degli sciami per catturarli, ballerini e cantanti si immedesimarono nel ruolo indossando l’abito rurale ispirato all’epoca ottocentesca. Lo spettacolo continuò  con l’entrata di Alex e Robert suonando il baghét , la cornamusa bergamasca,  seguiti dalle fisarmoniche e dall’Arlecchino di montagna dove nascosto da una maschera grottesca  c’era “il Giampi” che invitò il pubblico a partecipare al carnevale, seguito poi in scena da Robert Josif che eseguì una serenata per la sua Rosalba, la bella del paese che non contraccambia l’amor dato, per eseguire poi il ballo del carnevale allegro e colorato da nastri, coriandoli e dalle Vègie in maschera.”Cansù de önà Oltà” la raccolta di canzoni bergamasche di osteria, molto apprezzate dal pubblico che partecipò nei canti e quasi al termine della serata nuovamente “Bal mesciat” il ballo di gruppo che coinvolge il pubblico infatti le autorità presenti si integrarono con entusiasmo. La conclusione ebbe luogo con  una preghiera per il buon raccolto e un ballo della gioia del raccolto espressi nel brano “Ringraziamento del Contadino” .

Che dire di più?? i partecipanti hanno vissuto un evento memorabile nella storia, ricco di emozioni sia nei momenti ufficiali fra premiazioni, riconoscimenti ed elogi che per l’esibizione del gruppo folckloristico “I Gioppini di Bergamo” . Aspetteremo il trentesimo anniversario dei bergamaschi di Neuchàtel ed altri ancora con l’augurio che l’emigrazione Italiana possa trovare nelle comunità ospitanti, un ambiente di coesione sociale favorevole come abbiamo potuto verificare a Neuchatèl.

f.to Rosanna Quistini.

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