Il Consiglio Regionale deve continuare a trovare soluzione condivise contro la criminalità organizzata che si è infiltrata dappertutto. Per questo serve un’educazione alla legalità e una maggior sensibilizzazione al comportamento di fiducia verso le istituzioni.
Vicepresidente Penati, lei arriva in Regione Lombardia dopo importanti esperienze come, tra l’altro, la guida dell’Amministrazione provinciale di Milano e di un grande comune dell’hinterland con una forte presenza industriale. Ha già potuto attuare in Consiglio regionale iniziative a favore del territorio che rappresenta?
C’è un impegno condiviso dal Presidente Boni, di riconoscere al Consiglio regionale il ruolo che gli spetta, cioè valorizzare il Consiglio come luogo del confronto politico e della decisione condivisa. Questo è un percorso che si sta costruendo attraverso anche consigli tematici come il Consiglio che si è spostato a Malpensa. Ne faremo uno sui problemi dell’Alfa Romeo e della sua ricollocazione e delle maestranze sul territorio. C’è quindi un impegno a ridare ruolo ed efficacia al Consiglio Regionale quanto ruolo del dibattito politico. Spesso si riescono a trovare delle soluzioni condivise che vanno oltre gli schieramenti, e credo che questo sia una delle garanzie migliori che si possono dare ai cittadini che non ci si divide per partito preso. Ci si può dividere per opinioni diverse, ma ci si può trovare d’accordo per costruire opinioni concordi. Una iniziativa condivisa, per esempio, è stata quella sulla criminalità organizzata, un progetto di legge approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale per iniziative a contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata sul territorio lombardo ed a favore della educazione alla legalità delle giovani generazioni. Educazione attraverso le scuole, attraverso momenti di sensibilizzazione che la legalità è un valore. Attraverso comportamenti coerenti e non omertosi, di fiducia verso le istituzioni.
Quali ritiene possano essere le priorità e le normative da proporre nel corso di questa legislatura?
Su Malpensa abbiamo fatto un Consiglio straordinario e siamo giunti alla conclusione che Malpensa debba tornare ad essere un grande aereoporto internazionale, con la liberalizzazione dei diritti di volo anche sulle tratte intercontinentali. Togliere il monopolio ad Alitalia e rinegoziare con le compagnie di riferimento, come con il Nord America. Il vero azionista di Sea è il Comune di Milano e la Regione Lombardia dovrebbe mettere più ordine nei vari aereoporti lombardi, senza essere in concorrenza tra di loro. Bisognerebbe poi migliorare la viabilità a Malpensa. C’è quindi bisogno di risorse prodotte sul territorio e che rimangano sul territorio, per cui bisogna vedere bene gli effetti del federalismo fiscale. Per quanto riguarda l’Expo del 2015 bisogna poi confermare i programmi predisposti, senza fermare la macchina anche in conseguenza del cambio politico a livello del governo cittadino. Sono ottimista perchè si farà e si farà con grande successo, perchè Milano non può perdere l’occasione di questa vetrina internazionale. Anche in questo caso bisogna migliorare i collegamenti, perchè la Lombardia non è solo Milano, ma anche con il resto del territorio e con le regioni limitrofe. Basta solo pensare che ci sono tre competenze nel settore dei trasporti dell’area metropolitana milanese e nella provincia di Milano, c’è la competenza della Regione che gestisce il fondo nazionale dei trasporti, c’è la competenza della Provincia che ha la titolarità delle gare d’appalto e della gestione del trasporto pubblico nell’area fuori dei 31 comuni della prima cintura metropolitana, mentre che l’Agenzia della Mobilità del comune di Milano gestisce il trasporto dei 31 comuni all’interno dell’area metropolitana, l’Atm che gestisce il trasporto pubblico nella città di Milano, senza contare le ferrovie che sono di competenza della Regione e le metropolitane dall’Atm. Quindi c’è una confusione e come Consiglio abbiamo proposto che ci fosse una autorità provinciale del trasporto pubblico a cui delegare la responsabilità del trasporto.
La Lombardia, nel suo territorio, ha sempre registrato importanti flussi migratori verso l’estero. Come vede oggi questo fenomeno? Pensa di poter portare avanti qualche iniziativa legislativa in questo campo?
Non siamo preparati ad assistere le imprese ed gli impresari che vanno oggi all’estero. C’è l’aspetto di costruire un Welfare per le nostre comunità che non sono più gli emigrati di un tempo. Penso soprattutto all’Europa dove è più facile trovare lavoro, ma dove deve trovare l’assistenza che trova in Italia, con strutture anche sociali. Lo Stato ma anche le Regioni, tramite le nostre Ambasciate all’estero, devono promuovere il riconoscimento di strutture che promuovano l’italianità e coprano le esigenze dei nostri concittadini, anche con patronati ed enti assicurativi.
Ernesto R. Milani
Giovanni Girardi