Associazione Mantovani nel mondo

Grazie all’azione di AMM e della Diocesi, la Stazione Ferroviaria di Mantova intitolata a Papa S.Pio X

il 5 Novembre 2023 la cerimonia di intitolazione della stazione ha preso il via con l’arrivo del treno storico da Milano, con a bordo il Presidente Marconcini, l’assessore regionale ai trasporti Lucente, il Presidente di Fondazione Ferrovie Cantamessa il per ricordare come la stazione di Mantova, e l’allora Vescovo Giuseppe Sarto ” iniziò il suo accompagnamento agli emigranti di Mantova e poi di tutto il mondo”: queste sono le prime righe della targa commemorativa dedicata a Giuseppe Sarto – Papa San Pio X (1835-1914), scoperta nella hall della stazione ferroviaria di Mantova. Fu vescovo della città e la targa ne ricorda l’aiuto a migliaia di persone che da qui partivano per imbarcarsi Genova, ruolo che amplificò una volta divenuto Papa, istituendo il segretariato per i migranti.

Il compito di scoprire la targa è stato affidato agli scout Agesci della parrocchia di Valletta Paiolo che porta il suo nome: da oggi (domenica 5 novembre) al Papa di campagna che intuì il bisogno di manifestare solidarietà a chi fuggiva dalla fame, al quale è ora dedicata la stazione di piazza Don Leoni.

Con una cerimonia civile e religiosa delle grandi occasioni, le parole delle autorità intervenute sono state un intreccio costante tra le migrazioni di fine ’800 verso Usa e Sud America e quelle di oggi, verso il nostro Paese.

Voluta da Diocesi e istituzioni locali, accolta dalle Ferrovie dello Stato, dietro spinta dell’Associazione mantovani nel mondo, alla cerimonia di intitolazione sono intervenuti il vescovo Marco Busca, il presidente della fondazione Ferrovie dello Stato italiane, l’assessore regionale ai trasporti Franco Lucente, il presidente della Provincia Carlo Bottani, il sindaco di Mantova Mattia Palazzi.

«Questa intitolazione è parte della nostra storia ed è un faro che ci ricorda i nostri doveri di oggi» ha detto Palazzi, esortando Ferrovie e Regione, in vista dei lavori per il raddoppio dei binari per Piadena, a «compiere tutti gli sforzi necessari perché non vorremmo che i mantovani emigrassero a Milano».

Anche la lettura, da parte di don Manzoli, del messaggio inviato al vescovo dalla Santa sede riporta ai nostri giorni: «Papa Francesco auspica che l’evento sia fonte di ispirazione e sostegno nella cura di chi ancora oggi è costretto ad inserirsi in nuovi contesti sociali e culturali».

Dopo il rito di benedizione, è stato intonato l’inno dedicato a San Pio X, composto dalla Diocesi di Mantova, musicato dal maestro Anselmi. Da Riese di Treviso, paese natale di Giuseppe Sarto, sono arrivati il parroco, alcuni residenti, il sindaco con la giunta al completo. Da Genova rappresentanti del Mei, il museo nazionale dell’emigrazione italiana. Da Milano, Codogno, Lodi, Cremona, a bordo del treno storico degli anni ’50 che portò altri migranti in cerca di fortuna per il mondo dopo la seconda guerra mondiale, sono arrivati i rappresentanti di altre Diocesi, le suore dell’ordine di Santa Cabrini, apostola del Nord America che come Papa Pio X aiutò i migranti.

«È un treno storico anni ’50 – ha spiegato Luigi Cantamessa, direttore generale fondazione Ferrovie dello stato – con il loro colore grigio ardesia, nei decenni scorsi, ha portato tanti italiani in tutt’Europa, da Agrigento al Nord e fino a Marcinelle, in Belgio, di cui ancora oggi si ricorda la tragedia della miniera. Sono carrozze che sono state finanziate con il piano Marshall, hanno funzionato fin a pochi anni fa ma sono state completamente restaurate dalla Fondazione».

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