Associazione Mantovani nel Mondo – 22/10/2024 – Dichiarazione dei Missionari Scalabriniani presenti in Europa e Africa 21 10 2024
Associazione Mantovani nel Mondo – 21/10/2024
Dichiarazione dei Missionari Scalabriniani presenti in Europa e Africa 21 10 2024
Dichiarazione dei Missionari Scalabriniani presenti in Europa e Africa
Noi e i migranti: i centri di detenzione in Albania non sono la soluzione
I delegati dei Missionari scalabriniani presenti in Europa e Africa, riuniti nel XVI Capitolo Generale con gli altri delegati scalabriniani provenienti da tutto il mondo, ispirati dal loro santo fondatore, Giovanni Battista Scalabrini, riaffermano che i migranti, forzati a emigrare da guerre, violenze di ogni genere, necessità economiche, disastri climatici, non sono nemici da combattere ed eliminare, ma esseri umani da accogliere, rispettare e valorizzare.
Tale convinzione-affermazione è oggi più urgente in quanto alcune dichiarazioni politiche, alcuni media e parte dell’opinione pubblica, in preda al furore ideologico anti-migranti spacciato per lotta ai trafficanti di esseri umani, si prefigge non solo di chiudere le frontiere ai migranti, ma anche di rinchiuderli in centri di detenzione in paesi extra europei come Albania e Uganda prima di rispedirli come pacchi postali nei loro paesi d’origine, che per “decreto legge” sono ritenuti “sicuri” non perché lo siano realmente ma perché permettono ai Paesi europei di liberarsi di uomini, donne, bambini che hanno il solo demerito di fare appello all’umanità in società sempre più disumanizzate.
In realtà, il furore ideologico delle proprie pseudo-certezze non ammette repliche o critiche e tutto ciò a scapito di quei soggetti di diritto, migranti e rifugiati, che vogliamo salvaguardare. Ecco perché torna sempre attuale l’invito di papa Francesco, in occasione della giornata per la pace del 2018, quando esorta: «tutti gli elementi di cui dispone la comunità internazionale indicano che le migrazioni globali continueranno a segnare il nostro futuro. Alcuni le considerano una minaccia. Io, invece, vi invito a guardarle… come opportunità per costruire un futuro di pace».
Fin quando migranti e rifugiati sono per noi una minaccia per il nostro benessere e per la politica una minaccia alla smisurata ricerca di consensi “ad ogni costo”, tutte queste considerazioni rimangono lettera vuota.
Un altro approccio alla realtà di migranti e rifugiati è comunque possibile
Il fenomeno migratorio per essere affrontato con razionale umanità ha bisogno di idee e soluzioni che rispettino le persone e i loro diritti e non che le mortifichino relegandole in “non luoghi” o le
che rispettino le persone e i loro diritti e non che le mortifichino relegandole in “non luoghi” o le respingano in Paesi che non sono sicuri come si vorrebbe far credere.
Urge promuovere un approccio comune e corresponsabile alla gestione dei flussi migratori, che si impegni ad ampliare e a realizzare vie sicure di ingresso, azioni di ricerca e salvataggio in mare delle persone, senza criminalizzare le Ong, e combatta realmente le reti criminali dei trafficanti, evitando di offrire denaro pubblico o mezzi navali a fantomatiche guardie costiere di Paesi non sicuri.
Servono flussi regolari di migranti che in accordo cooperativo con i Paesi di origine offrano nuove soluzioni in loco e limitino realmente le tragedie in mare.
Nonostante le continue provocazioni e rivendicazioni sovraniste che mirano a tenere in ostaggio di misure poliziesche e repressive i migranti e le loro famiglie, il fenomeno migratorio va affrontato a livello europeo e a livello mondiale con nuove politiche comuni di accoglienza e cooperazione internazionale. Servono, allora, soluzioni strutturali in grado di vivere concretamente la solidarietà tra popoli.
In effetti, San Giovanni Battista Scalabrini, nel 1898 nella Seconda conferenza sull’emigrazione di Torino, ricorda:
«L’emigrazione è legge di natura. Il mondo fisico, come il mondo umano soggiacciono a questa forza che agita e mescola, senza distruggere, gli elementi della vita, che trasporta gli organismi nati in un determinato punto e li dissemina per lo spazio, trasformandoli e perfezionandoli continuamente… Emigrano i semi sulle ali dei venti, emigrano le piante da continente a continente portate dalle correnti delle acque, emigrano gli uccelli e gli animali, e, più di tutti emigra l’uomo, ora in forma collettiva, ora in forma isolata …
L’emigrazione è dunque un diritto naturale, inalienabile; è una valvola di sicurezza sociale che ristabilisce l’equilibrio tra le ricchezze e le potenze produttive di un popolo; è fonte di benessere per chi va e per chi resta, sgravando il suolo di una popolazione soverchia e avvalorando la mano d’opera di chi resta; può essere insomma un bene o un male individuale o nazionale, a seconda del modo e delle condizioni in cui si compie, ma è quasi sempre una risorsa umana, poiché apre nuove vie ai commerci, facilita la diffusione dei trovati della scienza e delle industrie, fonde e perfeziona le civiltà e allarga il concetto di patria oltre i confini materiali, facendo patria dell’uomo il mondo».
Rocca di Papa, 21 ottobre 2024
Scalabriniani.net
Centro Studi Emigrazione Roma | CSER
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