Associazione Mantovani nel mondo

Marconcini incontra il Sandy Cane Sindaco di Viggiù (VA), terra di emigrazione mantovana

Viggiù chiesa di S. StefanoUna delegazione dell’associazione dei mantovani nel mondo ha attraversato l’estremo lembo sudest della Lombardia per visitare Viggiù esattamente dall’altra parte, a nordovest. I motivi di questo incontro sono stati propiziati dalla recente edizione del filmato di Randy Croce, studioso di St. Paul, Minnesota, USA sull’emigrazione degli scalpellini lombardi, da una fortuita scoperta dell’autore di una presenza di immigrati mantovani culminata poi con il viaggio in canoa da Pavia a Felonica di Sergio Corsini che da Viggiù ha raggiunto gli amici del paese natio.
L’incontro è avvenuto nella biblioteca comunale alla presenza del neo-sindaco Sandy Cane e del direttore della biblioteca Francesco Rizzi. Si è capito subito che gli argomenti da trattare erano veramente molti. Difficile anche procedere per gradi. La biblioteca di Viggiù ha sede nella casa che lo scultore Enrico Butti .


donò al paese natale assieme agli edifici  che ospitano le opere dello scultore e di altri artisti locali. La gipsoteca di Butti conserva le opere che hanno reso famoso l’artista tra cui : il minatore, il guerriero di Legnano, Giuseppe Verdi. Forte richiamo agli artisti che già nel 1600 lavorarono a Roma come scalpellini, lapicidi e tagliapietre e che troviamo pure a Milano in occasione ad esempio nella costruzione dell’Arco della Pace e nella fabbrica del Duomo. Gli stessi che emigrarono poi in Europa verso fine ‘800 e quindi negli Stati Uniti. Barre, Vermont fu il centro del granito americano che mise in luce le loro capacità artistiche che poi estesero in tutto il Paese. A questo proposito il film di Randy Croce “Se la pietra potesse parlare” rende onore a tutti gli scalpellini e alle loro opere.

Di fronte al museo Butti si trova pure il vecchio cimitero istituito ai primi dell’800 che parla sommessamente di tempi antichi. La vena artistica dei viggiutesi è ampiamente documentata nel museo dei Picasass in villa Borromeo e nelle chiese locali di santo Stefano, sant’Elia e Madonna della Croce e dalla varie raccolte della Società Operaia di Mutuo Soccorso che da sempre istituisce corsi di arte industriale. Nel 1999 un volume curato da Beppe Galli e Giuseppe Scavone, Andare e Venire- Trafile Migratorie, narrava le vicende migratorie dei viggiutesi in Italia e oltreoceano con un’ampia e dettagliata analisi dell’immigrazione a Viggiù e paesi vicini di un forte nucleo di persone provenienti da San Fratello, provincia di Messina.

La Lombardia, ora terra di immigrazione, non ha ancora fatto i conti con la sua emigrazione che la colloca, tuttora, ai primi posti della graduatoria nazionale, pur con le differenze marcate del frontalierato, dell’emigrazione di studio e di mestiere. Soprattutto con la sua immigrazione interna. Apartire dal secondo dopoguerra centinaia di persone sono emigrate dalla bassa mantovana verso i centri più industriali della regione. Un grande movimento di persone non documentato. Viggiù e i paesi vicini sono state le destinazioni di molti abitanti di Sermide, Poggio Rusco, Magnacavallo, Felonica, per citarne alcuni. Ecco, questo incontro ha segnato il tempo. L’associazione dei mantovani nel mondo si prefigge il compito di ovviare a questa lacuna e di riprendere le fila di un rapporto che rischia di finire presto. Fino agli anni ’70 e perfino ’80 i ritorni estivi al paese natio erano normali. Il Po era un luogo dell’infanzia e le disponibilità finanziarie molto inferiori. Poi il ritmo della vita ha allentato i legami.

Si comincerà a ottobre 2009 con un raduno a Viggiù, alla presenza delle autorità dei paesi coinvolti, sempre per delineare il campo e dar corpo alprogetto di recupero della memoria. Anzi, si comincerà quasi subito. Durante la festa dell’emigrante di Magnacavallo del 13 settembre 2009, il sindaco Sandy Cane presenzierà alla cerimonia. Sarà la prima volta di un sindaco della Valceresio e senz’altro l’inizio di un’avventura interessante.

Ernesto R Milani

 

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