Associazione Mantovani nel mondo

Ricordo di Daniele Mengacci

Nel pubblicare un commossso ricordo di Daniele Mengacci , corripondente da Rio de Janeiro per un breve periodo dell’Associazione per il Portale dei Lombardi nel Mondo, vorrei ricordare il suo orgoglio professionale e la sua voglia di fare pur essendo negli ultimi tempi gravemente malato.

Lo avevamo conosciuto attraverso uan segnalazione del nostro Vice Presidente dell’AMM Antonello Confente per essere inserito nel nostro programma socio-assistenziale,finanziato dalla Regione Lombardia. Daniele non voleva però essere considerato solo una persona da assistere ma una persona che poteva e voleva lavorare,ancora come giornalista.Ci sentiamo sentiti piu’ volte al telefono perchè pur essendo una valido professionista voleva essere certo di esprimere con le sue corripondenze la linea editoriale del nostro Portale e sua attività utile al nostro tipo di pubblico. In ogni colloquio traspariva la passione civile e il suo desiderio di descrivere la realtà con onestà intellettuale, senza soffermarsi mai sulla sua condizione e senza mai avere atteggiamenti di recriminazione o di scoramento. Lo vogliamo ricordare con affetto perchè se pur nello sfortunato epilogo della sua vità, egli ha dimostrato quello che molti italiani all’estero dimostrano nella buona e nella cattiva sorte: dignità e voglia di lavorare. Alla famiglia le nostre più sentite condoglianze  in questo momento di profondo sgomento e tristezza.

Daniele Marconcini

presidente dell’Associazione Mantovani nel Mondo

Un saluto a Daniele Mengacci
Daniele Mengacci , giornalista de l’Opinione, del quale fu per anni corrispondende dal Brasile, giornalista de Comunità Italiana, rivista bilingue di Rio de Janeiro e nell’ultimo anno collaboratore del Portale degli Italiani nel Mondo.  Daniele Mengacci, un uomo forte, ricco di entusiasmo e di voglia di vivere nonostante i dieci anni di sfiancante emodialisi, si è spento lo scorso 9 settembre a Rio de Janeiro, cittá dove aveva scelto di vivere dopo il terremoto politico che scosse il partito al quale aveva dato molto. Convinto socialista, Daniele Mengacci aveva per anni frequentato il Partito Socialista Italiano in Milano sino a quando, in seguito all’inchiesta mani pulite, il partito crollò portando con sè corrotti e gente per bene. Gente per bene come il Daniele, che decise intanto di rifarsi una vita prima in Italia e poi in Brasile.
Dopo molte esperienze, molti tentativi tutti vissuti con determinazione. Daniele in Brasile conobbe la donna della sua vita, Sandra, e decise dunque di stabilirsi definitivamente nel paese sudamericano ed avviare un’attivitá di import-export anche se purtroppo in breve sorsero i primi problemi di salute che lo portarono a sottoporsi a sottoporsi all’emodialisi che lo indebolì sempre di più. Cessata l’attività commerciale, un po’ per la diminuzione del lavoro e un po’ per l’impossibilità di continuare a lavorare con gli stessi ritmi di sempre,tornò alla vecchia passione del giornalismo lavorando per anni come corrispondente per l’Opinione, scrivendo interessanti pezzi di politica e società sulla situazione brasiliana e latinoamericana. Terminato il contratto con l’Opinione Mengacci trovò lavoro come giornalista presso la rivista Comunità Italiana, alla quale dedicò molte energie, ma malintesi con l’editore gli fecero rinunciare all’amato lavoro. Le condizione di salute intanto peggioravano ogni giorni di più facendolo diventare un uomo di 40 chili con molta voglia di lavorare, di creare, di scrivere avvilito dalla malattia e dalle delusioni, ritrovando con il Portale di Lombardi nel Mondo una luce, una importante sensazione di sentirsi ancora utile, di poter scrivere liberamente, di raccontare, di  uscire per minuti, ore, giorni, dalla cruda realtà di 3 sedute di emodialisi la settimana.

L’ho visto poche volte, il collega Daniele, che viveva in un  quartiere periferico di Rio de Janeiro, in una casa modestissima, accudito dalla moglie, altre volte l’ho sentito al telefono, quando dovevamo accordarci sugli aricoli da scrivere o commentare un fatto di cronaca, e sempre ha dimostrato la ferma volontá di fare fino all’ultimo il suo lavoro, il corrispondente giornalistico. Pochi pezzi ha potuto scrivere per il Portale dei Lombardi nel Mondo, per via dei lunghi periodi di ricovero, ma molti ne ha sognati e condivisi al telefono, parlando lentamente, prendendo il respiro. Se molti editori dei tempi d’oro gli anno girato le spalle nel momento più difficile, il Portale dei Lombardi nel Mondo ha saputo offrire a Daniele Mengacci l’onore di salutare il mondo come sognava: da giornalista. Per fare qualcuno felice a volte basta molto poco.
Marco Stella

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