Associazione Mantovani nel mondo

Il presidente dell’Associazione, Daniele Marconcini, a Blogdem: “Valorizziamo i giovani talenti all’Estero”

marconciniIl presidente dell’Associazione Mantovani nel Mondo Daniele Marconcini nelle vesti di editore della testata “Lombardi Nel Mondo” è stato ospite della trasmissione “Giovani Talenti vanno all’estero”, condotta dal Consigliere Regionale Fabio Pizzul lo scorso 11 maggio. Nel corso della trasmissione Marconcini ha dichiarato che: “ in Italia c’e’ un ritardo culturale e la Lombardia deve essere in prima fila per la valorizzazione dei talenti italiani. Il tema del rientro in Italia dei giovani talenti va rovesciato rispetto alla percezione dimostrata finora, tenendo da conto l’economia globalizzata, e la capacita’ degli emigranti di produrre attività nuove, che possono giovare all’economia italiana. Un esempio e’ quello degli emigranti tedeschi e brasiliani, che spesso mantengono una doppia attività in Patria e all’estero. Bisogna essere pronti a sfruttare l’Expo del 2015 per valorizzare il rientro di talenti”.

Alla trasmissione, oltre al conduttore, il Consigliere Regionale Fabio Pizzul, sono intervenuti il suo collega Alessandro Alfieri, il Direttore del settore Innovazione Economica e Università del Comune di Milano, Renato Galliano, Vittorio Giovannelli di Connect Talents. Quest’ultima organizzazione è impegnata nel mettere in rete talenti con l’obiettivo di creare un ambiente fisico e virtuale che attragga le persone dotate dei medesimi valori e principi comuni e che consenta loro di far nascere opportunità professionali e di business dando la possibilità di poter valorizzare al meglio le loro potenzialità. E’ un Club che cerca di promuovere il coinvolgimento di giovani talenti, con alto potenziale, di imprenditori, manager e professionisti e la creazione di valore, con opportunità e crescita per tutti i partecipanti.
Era presente in collegamento Skype da Roma, il Deputato Guglielmo Vaccari.
Come evidenziato da Alfieri, la Lombardia deve attivarsi per creare un sistema in grado di mutare la situazione in ambito nazionale, sebbene la questione della poca valorizzazione dei giovani sia legata ad un’arretratezza culturale dell’Italia a tal riguardo.
Ci vogliono voucher e Leggi Regionali – ha dichiarato Vaccaro – Il giovane all’estero non sia percepito come uno svantaggio, ma un’opportunita per la crescita del Paese. Non dobbiamo lasciare i nostri cervelli soli“. Ogni anno, circa 65 mila giovani emigrano all’estero, con una prevalenza di italiani laureati delle Regioni del Centro-Nord. Oltre che sul piano culturale, questo fenomeno provoca una perdita alle finanze del Paese di circa 4 Miliardi di Euro.
Matteo Cazzulani

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Presentati i risultati di “Welcome Talent”. Il Comune di Milano lancia le prime iniziative Uno sportello unico aperto per i “rientrati” e un bando di 400mila euro per idee innovative di italiani che tornano dall’estero per realizzarle nel paese di origine: il Comune di Milano, sulla base del sondaggio online ‘Welcome Talent’ (realizzato in collaborazione con l’associazione Italients), ha annunciato le prime iniziative per i talenti di rientro. Il sondaggio è stato presentato mercoledì 24 aprile all’Urban Center: interrogando oltre 1300 italiani all’estero e 200 rientrati, la ricerca e’ stata effettuata per capire “cosa trovano i giovani lontano e cosa manca in Italia”.  Oltre alle due iniziative gia’ annunciate dal Comune -prendendo spuntodalle problematiche segnalate dai giovani- emergono anche la mancanza di assistenza alle nuove imprese e gli affitti troppo alti, soprattutto in città. Il 70%, inoltre,tornerebbe in Italia se ci fossero posti negli asili nido riservati, ma un provvedimento del genere, come ha spiegato Alessandro Rosina, presidente di Italentss, “genera perplessità: visto come privilegio, richiama una idea di Italia che chi e’ andato all’estero rifiuta”. Tra le prime ragioni di espatrio, infatti, nel sondaggio figura la mancanza di meritocrazia (80%) seguita dalla voglia di poter fare meglio il proprio lavoro (70%) remunerati anche meglio (60%).
Interpellati anche sulle difficoltà per chi torna in Italia dopo una esperienza all’estero, i giovani sottolineano ancora quel lato “poco trasparente” e “pieno di privilegi” dell’Italia che non condividono: 85% lamenta carriere lente e poco trasparenti, quasi il 70% freni culturali e basse remunerazioni. Soprattutto per chi è tornato, inoltre, forse più consapevoli della realtà italiana che si trova tornando, l’Italia “non e’ un Paese per i giovani talenti”, a causa di un eccesso di burocrazia (60%) e per la mancanza di incentivi alle imprese ( 56%), senza contare le imposte troppo elevate (53%).

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